Breve Storia del Gruppo dei Lupacchiotti Brizzolati
Se del gruppo i fondator vuoi trovar
indietro assai, nel tempo devi andar.
Eran due, e per valli e monti, già da ragazzi,
frequentavano dei pastor gli stazzi.
Pino e Giorgio, Giorgio e Pino
fin da Sulmona avevan profilo alpino.
D’estate su e giù per erte vere
d’inverno con gli sci su rosse e nere.
Anche quando nel lavor furon occupati
gli antichi hobby non han dimenticati.
Nel tempo, poi, di adesione in adesione
del Gruppo si è accresciuta la dimensione.
Per primo è stato recuperato
un paesan antico quasi dimenticato:
Luigi Il prode, di colli laziali assiduo frequentator,
a più serie montagne si è convertito ognor.
A lui associato è Stefano il decano
dal passo lieve e dal consiglio mai vano.
Un apporto vivace e mai tranquillo
lo ha quindi recato Renato Di Camillo.
Con opera umanitaria di grande momento
è stato tratto Achille dal suo quotidian tormento.
Egli allor era uso andar ramingo e solitario
recitando tra sé il suo personal rosario.
Un merito grande ha tuttavia guadagnato:
nel Gruppo il fido Roberto ha portato ,
che, grazie al PC e alla dotazione superdigitale,
delle escursioni è diventato testimone senza uguale.
Rolando dal rosciolan castello vien tosto convocato
quando a spaventar uccelletti non è impegnato;
E’ però il suo casal sempre aperto, compreso l’orto,
per assicurar a tutti, se del caso, cibo e conforto.
Con alle spalle il suo passato di montana gloria
l’aitante Tonino doveva esser parte di questa storia.
Anche Rossetti, una volta aggiustato, s’è aggregato,
e, per evitar confusioni come Giorgio 3° è nomato.
Guarda poi Piero che, mano e piede, qui e lì,
pratica ogni dove la dottrina del tai chi.
Un altro Giorgio, che sta spesso sulle sue,
è stato ribattezzato come Giorgio due.
by Pino
Serrone, ristorante Belsito,
Convention del 27 novembre 2009.
C’è chi una volta entusiasta a lungo ha scarpinato
ma poi (vero Francesco ?) ad Aringo s’è fermato.
Apprezzata è dei giovani la partecipazione:
ne gode l’età media dell’intera delegazione.
Contro ogni aspettativa, anche Vittorio
si è rituffato nel giro che un tempo fu dell’oratorio.
Da nonno, e con po’ di circospezione,
non disdegna del tutto dei vecchi amici l’attenzione.
A questa allegra compagnia
qualcun altro, sporadico, s’aggiunge per via.
La porta non è mai sbarrata
se la colazione a tutti dal neofita è pagata.
Sulla scelta d’ogni gita la destinazione
non è oggetto di competizione.
Ma sul percorso da seguir
ahinoi molti son quelli che voglion interloquir.
C’è poi chi nel mezzo del cammin si blocca
e a smuoverlo non val ogni filastrocca.
Ma alla scuola cui si è formato
pure un altro (vero Rolando?) ha studiato.
Almeno un cultor di faunistica fuga a due poi esiste,
confidando in colui che da presso l’assiste.
Ma attenti a non perder la retta via devon star
se non vogliono i forestali per il recupero scomodar.
Non è bello far nomi e citar persone
soccorre comunque l’immaginazione.
Non manca infin la fantasia:
c’è persino chi dall’elicottero si fa riportar via.
Alle spedizion dei lupacchiotti
ci son però da far dei rimbrotti:
mai che trovino passeggiatine
da far con signore e signorine.
E’ per rimediar a tal aspetto esistenziale
che abbiamo organizzato questo raduno conviviale
confidando nella comprensione
che solo arriva da una buona digestione.